La pubblicazione nasce da ricerche storiche sulla fotografia e sulla considerazione che gli studiosi hanno di essa, con particolare riferimento alla cosiddetta "fotografia di riproduzione", destinata a riprodurre le opere d'arte. In questo ambito grande importanza riveste la figura di Pietro Toesca, uno dei protagonisti della storia dell'arte del Novecento che fece uso continuo e meditato di fotografie, dedicando ad esse ampio spazio nei suoi studi, come dimostra la corrispondenza privata intercorsa con Adolfo Venturi e Bernard Berenson.
Attraverso vari contributi scientifici, il volume ricostruisce l'intenso e complesso rapporto dello studioso con il mezzo fotografico, puntando l'attenzione su quel momento della storia dell'arte italiana in cui Toesca fa da ponte tra due generazioni di studiosi d'arte, quella formatasi nella seconda metà del XIX secolo e quella nuova dei futuri Roberto Longhi, Giuliano Briganti e Federico Zeri.
Base di partenza della pubblicazione sono i fondi fotografici legati a Toesca, oggi in deposito presso la Soprintendenza di Brera, e nelle Università di Torino, Firenze e Roma "La Sapienza", nell'Istituto dell'Enciclopedia italiana e infine nell'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione: qui in particolare si trovano le grandi campagne eseguite sotto la direzione di Toesca sia dal Gabinetto fotografico nazionale sia dai fotografi fiorentini Giulio Bencini e Mario Sansoni, nonché una parte del suo archivio personale.
Giovanni Pietro Toesca (Pietra Ligure, 12 luglio 1877 - Roma, 9 marzo 1962), storico dell'arte italiano, fu allievo a Roma di Adolfo Venturi. Iniziò la sua carriera di docente all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, nel 1905, continuò poi presso le Università di Torino, Firenze e Roma. Fra i suoi studenti più famosi Roberto Longhi e Ernst Kitzinger.
Orari: 17:30