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Pittori a Lucca al tempo di Paolo Guinigi. Battista di Gerio in San Quirico all'Olivo

Lucca, Museo nazionale di Villa Guinigi 6 luglio 2012 - 6 gennaio 2013; a cura della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Lucca e Massa Carrara

L’esposizione prende avvio dal richiamo al vivace entourage di artisti di cui Paolo Guinigi, signore di Lucca dal 1400 al 1430 e illustre mecenate, volle circondarsi e ai quali affidò la realizzazione di edifici e opere d’arte destinate, anche attraverso successivi sviluppi, a fare di Lucca una delle più note città d’arte del nostro Paese.

 Al centro della mostra si colloca la peculiare e preziosa attività del pittore pisano di ispirazione tardogotica Battista di Gerio. L’artista, di cui purtroppo oscura rimane la vicenda umana e per gran parte quella artistica,  fu autore, nel 1418, di uno splendido polittico commissionatogli dal chierico Luca di Jacopo per l’altare maggiore della chiesa lucchese di San Quirico all’Olivo. Il Trittico era destinato ad una travagliata sorte: smembrato in tre parti durante l’età napoleonica, di esso si persero ben presto le tracce fino al momento in cui il pannello centrale con la Madonna e il Bambino tornò alla luce nel 1933 presso il Museo d’Arte di Philadelphia in seguito alla donazione di una ricca collezione di opere d’arte da parte di un avvocato della città, mentre il pannello di sinistra, sul quale sono raffigurati i santi Giuliano e Luca con il committente dell’opera, fu acquisito nel 1980 dalla città di Avignone mentre stava per essere esportato fuori dei confini della Francia. Il pannello di destra, del quale fanno parte le figure dei santi Quirico, Giulitta e Sisto, non lasciò mai il territorio italiano e nel 2001 venne venduto allo Stato italiano dagli eredi di una collezione privata milanese e collocato nel Museo di Villa Guinigi.

Le complesse vicende che hanno provocato la dispersione delle componenti del Trittico  non sono probabilmente estranee ai significativi danni subiti dai tre pannelli del capolavoro di Battista di Gerio nel corso del tempo. Particolarmente alterata nello stato di conservazione risulta la parte centrale della pala, quella conservata a Philadelphia, tanto da sconsigliare di sottoporla alle rischiose operazioni di trasporto internazionale sostituendola nell’ambito della mostra con un’eccellente riproduzione in scala 1/1.

L’evento raggiunge pienamente anche l’obiettivo di documentare al pubblico le complesse operazione del restauro che è stato necessariamente preceduto da accuratissime indagini. Le fasi di questo laborioso intervento teso ad eliminare le conseguenze di pesanti rimaneggiamenti, sono illustrate  all’interno dell’esposizione attraverso pannelli didattici interattivi.

Quasi miracolosamente, dunque, la mostra dedicata al variegato panorama artistico della signoria di Paolo Guinigi restituisce al piacere degli amanti dell’arte una delle più vivide espressioni del linguaggio pittorico tardogotico.

 
 


Pittori a Lucca al tempo di Paolo Guinigi
Pittori a Lucca al tempo di Paolo Guinigi