Si segnala, in particolare, l'elmo crestato, ascrivibile all'epoca della civiltà villanoviana, ritrovato nell'Ottocento nelle acque del Tanaro e conservato nel Museo di Asti. L'elmo, in lamina di bronzo e di raffinatissima fattura, testimonia e illustra i rapporti intercorsi tra gli Etruschi e le popolazioni stanziate lungo la valle del Tanaro.
Ma l'esposizione offre un ulteriore, significativo contributo nel gettare luce su aspetti della quotidianità e dello stile di vita di questo misterioso e affascinante popolo di cui ancora oggi restano sostanzialmente oscure le origini ed il luogo di provenienza. Così, mentre percorre la prima sezione della mostra, il visitatore acquisisce preziose informazioni sull'immagine del principe-eroe etrusco che, non solo gli mostra le sue eccezionali doti militari, ma anche le ingenti ricchezze e la scrupolosa dedizione alle pratiche rituali. In questo contesto l'uomo etrusco si rivela attento e rigoroso nell'applicazione all'esercizio fisico nonchè, al pari delle donne, sensibile alla cura meticolosa del corpo. Attraverso le sale riservate alla seconda parte dell'esposizione, partendo dalle scene conviviali che animano alcuni antichi affreschi funerari, si può apprezzare la grande considerazione da parte del popolo etrusco per i banchetti e, in particolare, per il consumo del vino che occupa, all'interno del percorso espositivo, una posizione di grande rilievo. Si scopre in tal modo che, oltre al vino greco, leggero e raffinato, gli Etruschi consumavano anche un vino più corposo che essi stessi avevano imparato a produrre localmente attraverso la spremitura, leggermente fermentata, di acini di uva selvatica. Al rapporto fra Etruschi e Savoia è dedicata l'ultima parte della mostra che presenta disegni originali e arredi delle stanze che componevano lo studio privato del re a Palazzo Racconigi. Testimonianza emblematica del fascino esercitato dalle scoperte archeologiche ottocentesche, le stanze che compongono il gabinetto etrusco dei Palazzo Racconigi furono progettate all'Arch. Palagi, illustre collezionista e zelante cultore di interessi archeologici. La mostra, curata dal Prof. Alessandro Mandolesi dell'Università di Torino e dall'etruscologo Maurizio Sannibale, resterà aperta fino al 15 luglio. Il catalogo che la illustra è consultabile presso la Biblioteca delle Arti. |
![]() Etruschi. L'ideale eroico e il vino lucente.
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