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Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400

Al compimento della trentesima mostra allestita negli ampi spazi delle Scuderie del Quirinale, sul colle sale un altro dei grandi del "Quattrocento", Filippino Lippi, con una mostra che, inaugurata nello scorso ottobre, si potrà visitare fino al 15 gennaio 2012.

L'esposizione, suddivisa in sei sezioni, ripercorre il cammino dell'artista dalle prime esperienze, sotto la guida del maestro Botticelli, fino agli ultimi anni della sua carriera contrassegnati dai toni inquietanti e fantastici che avrebbero sedotto i più originali fra gli artisti del Manierismo.

Attraversando le sale del percorso espositivo, si avverte palpabile la presenza del maestro, ma solo cinque sono le opere del Botticelli esposte, perchè, ed è questo il senso più profondo della mostra, si è voluto restituire al Lippi il legittimo riconoscimento della sua magistrale espressività.

Se è vero, infatti, che l'apprendistato svolto presso la bottega del Botticelli, a suo tempo allievo del padre di Filippino, lasciò tracce evidenti nelle prove pittoriche del giovane Lippi, tanto che alcune di esse furono definite opera anonima di un "amico di Sandro", ben presto l'artista si elevò nella fama al di sopra del suo stesso maestro, ricevendo uno smisurato apprezzamento da parte dei più ricchi committenti dell'epoca. Ne è testimonianza il fatto che, ancora all'inizio del XVII secolo le sue tele erano considerare di tale valore da esserne inibita, per decisione del Granducato di Toscana, la possibilità di esportazione.

La mostra, che intende illustrare i trentaquattro densi anni di attività dell'artista, consente di ammirare originali pale d'altare, ritratti, disegni, provenienti da musei di tutto il mondo e da collezioni private. Grazie anche al rigoroso ordine cronologico dell'esposizione, il confronto della produzione di Filippino Lippi con le preziose opere del Botticelli rende facilmente comprensibile lo straordinario successo che il primo riscosse presso i più illustri committenti dell'epoca e conferma il suo personalissimo genio artistico come una fra le testimonianze più suggestive della pittura rinascimentale.

La mostra ed il catalogo che la illustra sono stati curati da Alessandro Cecchi, uno fra i più autorevoli studiosi così del Botticelli come di Filippino Lippi.

 

 



Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400
Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400